Papa Leone XIV nei suoi primi discorsi ha detto che si interesserà anche dell’intelligenza artificiale. Nel mentre, sembra vero anche il rovescio. Non solo hanno cominciato ad apparire su di lui fake news da IA, ma, a conferma dei famosi “circoli viziosi”, alcuni siti, appunto specializzati in smentite, sembrano inventarne apposta per poterle smentire dopo averle diffuse.
Ora, alcune fake news si presentano come evidenti “brevi racconti di fantasia”, consapevolmente destinati fin dalla nascita a restare tali nel mondo della spazzatura letteraria (tipo la menzione della moglie di Bolsonaro, Michelle, di fronte alla folla in Piazza San Pietro, proprio così, alla faccia delle dirette in mondovisione!), con tutte le discussioni a seguire e la felice conclusione a favore della “non menzionata”.
Altre, invece, hanno una qualche apparenza di verosimiglianza e sembrano nascere pur consapevoli di affrontare una vita molto breve anche se momentaneamente intensa. Fanno parte di questo “genere letterario” la rivoluzionaria ma inesistente “nomina riabilitante” di un noto cardinale (mons. Sarah), critico verso il papa precedente e ora speciale delegato del nuovo papa, delega del resto lasciata alle preferenze di chi è interessato a crederci.
Ugualmente destinate a vita breve le “frasi a effetto” presentate come pronunciate dal papa, come quella in cui gli si fa dire che «Il comunismo è penetrato persino nei circoli cristiani sotto le spoglie della solidarietà. È nostro dovere pastorale smascherarlo». Solo che l’avrebbe detta nel 2010 a un sinodo dei vescovi latino americani, quando lui non era nemmeno vescovo e non si capisce quale sinodo sia, visto che l’ultima Conferenza Generale dei vescovi latino americani risale al 2017.
Altre, sembrano destinate a una vita più lunga, e perfino a essere incluse in qualche instant book edificante sulla vita del papa, come quella secondo cui Robert Prevost avrebbe rinunciato a un prestigioso incarico di insegnamento presso l’Università di Harvard per andare missionario in Perù, e questo nel 1975, quando la sua biografia ufficiale dice che ha terminato gli studi di matematica solo nel 1977, è entrato nello stesso anno come novizio nell’Ordine di Sant’Agostino, e fu inviato in Perù solo nella seconda metà del 1980
Inutile forse cercare scopi coerenti in questa tipologia di fake news che, pur presentata nel modo più neutro possibile, ovviamente si presta a immaginare interessi uguali e contrari perfettamente simmetrici. A me fa ricordare un chierichetto, che un giorno rientrando in sagrestia dopo aver sentito la prima predica del quaresimale sul giudizio universale nella basilica di Santa Giusta si avvicinò al parroco e gli chiese: «Ma don Umberto, è tutto vero quello che ha detto il predicatore?».
Senza saperlo, quel bambino mezzo spaventato stava mettendo in pratica il consiglio, ritmato a poesia, con cui san Paolo terminava la sua prima lettera ai cristiani della città di Tessalonica:
«Lo Spirito non spegnete,
le profezie non disprezzate,
ogni cosa esaminate,
ciò che è buono conservate,
da ogni cosa che ha aspetto di male state lontani» (5,19-22).
Antonio Pinna (Salmista ad Aristan)
“Inutile forse cercare scopi coerenti in questa tipologia di fake news che, pur presentata nel modo più neutro possibile, ovviamente si presta a immaginare interessi uguali e contrari perfettamente simmetrici.” Da Salmo 503 A QUANDO IL PREMIO «IG-NOBEL» DELLE FAKE NEWS? – Editoriale di Antonio Pinna (Salmista ad Aristan)