Voi sapete che ad Aristan, lo Stato forte e libero, lo stato mentale in cui vi trovate in questo momento, si persegue quella sensazione rara, difficile, privatissima che chiamiamo felicità. Ebbene, nel giorno in cui questa parola viene un po’ sciupata dalla ripetitività di frasi troppo spesso solo convenzionali, vorrei usare per questo mio augurio una formula meno abusata. Vi auguro dunque, ed estendo questo augurio a tutti, proprio a tutti (anche a chi mi sta antipatico, anche a chi mi odia), una felicità che non nasce come conseguenza di un successo personale ma per contagio, indotta dalla felicità di chi vi sta attorno. Una felicità per colpa solo degli altri. Di quegli stessi “altri” che, in questo modo, possono rivelarvi di esservi talmente vicini da invadervi, rendendovi più vasti. Addirittura sterminati. E dunque, grazie a loro, inevitabilmente felici.
Filippo Martinez
COGLI L’ATTIMO
da I figli del deserto (1933) diretto da William A. Seiter con Stan Laurel e Oliver Hardy