28 DICEMBRE 2020


Editoriale del 28 dicembre 2020

All’alba del 28 dicembre 2020 io sono la pagina 176 de ‘L’occhio della patria’ di Osvaldo Soriano; sono tutta quella pagina: le bandiere indecifrabili, i lampi gialli, i pipistrelli smarriti e Olga vestita di nero protetta da un ombrello.
All’alba del 28 dicembre 2020 sono I giardini di marzo, sono Corto Maltese che socchiude gli occhi, sono mio padre sotto il suo borsalino, Matteo che solleva la spada luminosa. Sono mia madre che vendemmia.
All’alba del 28 dicembre 2020 sono Leonida nell’ultima notte, sono Buster Keaton sotto il diluvio, sono l’esitazione di Miranda, sono il re nero impazzito per lo scacco matto, sono i compleanni perpetui in via Millelire.
All’alba del 28 dicembre 2020 sono tutto il mare di fronte a villa Baldino, tutte le ninnananne di Giulia Magda, tutti i cammellini, tutti i gol di testa, tutti gli acquerelli…
Un vecchio è simultaneo.
All’alba del 28 dicembre 2020 sono anche te, ipotetica lettrice, risucchiata dal tempo in una vertigine che hai creduto di vivere nel sonno.

Filippo Martinez (Simultaneo)

“All’alba del 28 dicembre 2020 sono I giardini di marzo, sono Corto Maltese che socchiude gli occhi, sono mio padre sotto il suo borsalino, Matteo che solleva la spada luminosa. Sono mia madre che vendemmia.”
Da 28 DICEMBRE 2020 – Editoriale di Filippo Martinez

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