Cercatelo nel retrogusto di un vino rosso, in un fiore o in un refolo di vento e allenatevi a sentire non le impressioni dominanti ma tutte le altre. Ogni nostra percezione ne nasconde decine di altre e per trovarle dovete, in un certo senso, distrarvi. Dimenticate il colore più vivo, il profumo più persistente e il suono più alto per seguire le armoniche che sottendono ogni sensazione preminente. Allenatevi dunque non a guardare attentamente il colore di una foglia, che già non sarebbe male come esercizio di concentrazione, ma a osservare la piega che prende lo stelo che la sostiene. Immedesimatevi in quella curva, immaginatene la tensione infinitamente piccola e poi espandete la consapevolezza verso il colore del cielo, la profondità del mare o l’incertezza dell’orizzonte. Meditate e ricordate che ci sono sempre migliaia di stimoli intorno a noi che il nostro cervello filtra ed elimina per aiutarvi a stare concentrati su quello che avete davanti. Ogni tanto diventa semplicemente fuori dall’ordinario perdersi e prestare attenzione alle cose più banali, a ciò che sembra non esserci, per ritrovare se stessi.
Luca Pani
(Psiconauta ad Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da Patch Adams (1998) diretto da Tom Shadyac, con protagonista Robin Williams