AL BAR


Editoriale del 17 agosto 2018

Un importante consiglio che riguarda il pagare al bar quando si è in gruppo.
Ci sono quelli che non pagano mai, e vi sorprenderanno proprio per la capacità di essere coerenti. Vengono a bere quasi di malavoglia, giusto per accontentarvi, eppure non lasciano una goccia nel bicchiere, e quando hanno individuato quello che pagherà dicono che quasi quasi si prendono anche un tramezzino o una pasta alla crema.
Ci sono quelli che per bere un crodino ci mettono almeno un minuto più di voi e quando state pagando lo buttano giù d’un sorso.
Ci sono quelli che dopo aver bevuto una 0/40 di birra vanno in bagno, sappiamo tutti l’effetto che fa, ed escono solo dopo che avete pagato. Escono dal locale senza neanche chiedere chi ha pagato, è scontato che qualcun altro li abbia preceduti.
Non cercate rivalse con questi abitudinari. Non fatelo pagare a forza perché lui è sicuramente più dispettoso di voi e le volte successive si sentirà esentato dal pagare per diritto acquisito.
Ci sono quelli che hanno sempre e solo una banconota da 500 euro, e in quel caso, cosa possiamo farci? Anche il barista insiste perché paghi qualcun altro.
Al mio paese non ho mai avuto di questi problemi, non mi fanno mai pagare, chi dice “ite buffas” (cosa bevi?) paga, se lo dico io mi prendono per un provocatore o uno che ha tempo da perdere. Il barista mi ha sempre detto soltanto “ite novas” (che novità?) e “cantu t’istentas” (quanto ti trattieni?).
A Orgosolo la stessa cosa. Lì mi sono anche mezzo sbronzato, io e un mio caro amico, una mezza sbronza bellissima, perché a noi ci prende così. Ce lo permettiamo anche perché la differenza non si nota.
Invece di guardarci i murales come sempre e come tutti, ci era venuta l’idea di farci tutti i bar, impresa eroica e praticamente impossibile da portare a termine, come quella di vedersi tutte le sale del Louvre in una giornata sola.
Quel giorno abbiamo capito che si può parlare tutti insieme quasi microfonati, riuscendo a capirci e a farci capire dal barista.

Nino Nonnis (Sa Cavana di Aristan)

“Al mio paese non ho mai avuto di questi problemi, non mi fanno mai pagare, chi dice “ite buffas” (cosa bevi?) paga, se lo dico io mi prendono per un provocatore o uno che ha tempo da perdere. Il barista mi ha sempre detto soltanto “ite novas” (che novità?) e “cantu t’istentas” (quanto ti trattieni?).” Da AL BAR – Editoriale di Nino Nonnis (Sa Cavana di Aristan)

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