Nel 1154 Muhammad Al Idrisi realizzò per Ruggero II di Sicilia la Tabula Rogeriana, un mappamondo in 70 fogli nei quali descrisse l’Universo con millimetrica precisione.
Per ottenere un simile risultato, interrogò migliaia di persone, e scrisse solo dopo aver raggiunto il pieno accordo delle fonti.
L’originale era d’argento: largo 3,32 metri ed alto 1,48, ma venne fuso per ottenerne monete.
Scrisse Al Idrisi di avventurieri che partirono da Lisbona per avventurarsi nel grande mare delle nebbie attraversando il quale giunsero in una terra popolata di uomini dalle pelle rossa che li fece prigionieri.
In molti hanno voluto leggere con queste righe la scoperta dell’America tre secoli prima di Colombo.
Nel leggere la sua Tabula, il cuore si confonde e viaggiare diventa un’esperienza che il cuore trasmette nelle mappe più recondite del cervello.
Antonangelo Liori
(Microbiografo di Aristan)
Nel leggere la sua Tabula, il cuore si confonde e viaggiare diventa un’esperienza che il cuore trasmette nelle mappe più recondite del cervello.
(da AL IDRISI, Il geografo che cambiò il mondo – editoriale di Antonangelo Liori)
Sì, viaggiare