Beati gli amori che hanno qualche ragione per essere clandestini. Perché lui o lei è troppo giovane o troppo vecchio o troppo bianco o troppo nero o troppo ricco o troppo povero o troppo maschio o troppo femmina. Beati quelli che devono correre a casa trafelati nascondendo i segni dei baci, quelli che devono aggiustare uno sguardo troppo rivelatore. Ci sono gli amori comuni, quelli favoriti dal gruppo sociale- puri pretesti di sopravvivenza. In quegli amori nulla sarà profanato, poiché nulla vi è di sacro. Esistono storie che sono pura grazia, alle quale non corrisponde nessuna misura comune. Amori incomprensibili che vanno taciuti, o dissimulati, senza mai darne la chiave. Quelli che strillano il loro amore in rete o in tivù, poi si lasciano tutti. Il mistero, una volta detto, si disperde. Il guaio vero del matrimonio è che rende pubblica l’unione, esponendola al linciaggio. Se i matrimoni fossero segreti, che festa!
Barbara Alberti
(Strega di Aristan)
Beati gli amori che hanno qualche ragione per essere clandestini. Perché lui o lei è troppo giovane o troppo vecchio o troppo bianco o troppo nero o troppo ricco o troppo povero o troppo maschio o troppo femmina. (da AMORI CLANDESTINI – Editoriale di Barbara Alberti)