Per un cameriere, stare alle spalle del cliente pronto a rabboccargli il bicchiere del vino o dell’acqua è solo apparentemente un compito facile. In realtà presuppone doti di cultura, intelligenza e discrezione non indifferenti. La maggior parte delle persone, mentre mangia, non desidera avere nessuno che gli ronzi attorno. A Budapest ho pagato un ensemble tzigano perché sparisse senza nemmeno iniziare a suonare: i violinisti mi avevano circondato e per giunta ero solo ed esasperato. Qualche mese fa, in un noto ristorante italiano, mangiavo sotto l’imbarazzante sguardo di un giovane in livrea. Avevo ordinato un raro Romanée-Conti del 2005, perfetto con un’anatra muta arrosto in salsa di ciliegie. Ho fatto però l’errore di rispondere al sorriso del cameriere. E’ corso ad afferrare la preziosa bottiglia ed ha portato il vino sino all’orlo del bicchiere. Ho urlato in tutte le lingue che conosco, mi stava distruggendo la cena. Niente da fare, non capiva. Finché non sono intervenuti due suoi sorridenti colleghi, che a loro volta mi hanno rabboccato il bicchiere.
Tony Cinquetti
(Etica gastronomica)
COGLI L’ATTIMO
dalla comica “From Soup to Nuts” del 1928 con Stan Laurel e Oliver Hardy