Mi sono alzato dal letto dopo aver sognato per tutta la notte, come mi capita ormai da tempo, solo la pioggia. Per tutta la notte ho sentito la goccia che mi piove ritmicamente sulla fronte da quando son cominciati i miei sogni piovosi. Lenzuola e materasso sono fradici. Mia moglie ormai si è rassegnata e non mi sgrida più per il mio pianto notturno. Quando la raggiungo in cucina, prepara il caffè e sorride felice: indossa una vestaglietta dai colori allegri, estivi, e mi dice gioiosa che finalmente è arrivata l’estate; dopo tanto tempo non piove più e c’è un gran bel sole. Ha anche rinnovato il guardaroba e mi ha lasciato sulla sedia, da indossare, un abbigliamento adatto alla nuova stagione. Sorseggio il caffè ma non sono dello stesso umore di mia moglie: la luce che filtra dalle persiane ancora chiuse non mi sembra quella di una splendida giornata. Eppure alla radio annunciano bel tempo su Aristan da oggi fino a ottobre. Mi vesto per uscire a comprare il giornale, calzoni corti e maglietta alla marinara a maniche corte. Mia moglie mi dà un bacio mentre apro la porta di casa. Esco: uno scroscio di pioggia mi si riversa addosso. Mi giro smarrito, mia moglie mi corre incontro, ha qualcosa di scuro nelle mani: “Hai dimenticato gli occhiali da sole, tesoro.” Perplesso, li indosso e mi avvio a passo lento verso l’edicola. Eppure piove, piove tantissimo, è evidente: sono tutto bagnato, sento l’impatto di ogni singola goccia che mi cade addosso… in particolare di una, insistente, ritmica, qui sulla fronte.
Pietro Serra
(Capitano medico ambasciatore ad Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da Il corvo (1994) di Alex Proyas con Brandon Lee