In un film, in un dramma teatrale, il giudizio peggiore è che non succede mai nulla, immobilismo in scena, ordinarietà dei dialoghi. Ai bambini fai vedere “Il Monello” di Chaplin e si annoiano, mentre invece si animano se gli fai vedere “Toy story”, perché sin da piccoli sono abituati a vedere e apprezzare il continuo ricambio di immagini a cui li ha abituati la televisione.
Ci sono azioni sceniche che si basano sui continui qui pro quo, sugli effetti speciali, su porte che si aprono e che si chiudono. In molti film americani la violenza ha una sua normalità, tutti sono esperti di arti marziali e le usano, siano un bidello, un fiorista, un barista, un bancario, un obeso.
Prima c’erano gli western, dove erano garantiti inseguimenti, sparatorie, risse al saloon, duelli, linciaggi.
Nella nostra politica sta succedendo lo stesso: ogni giorno succede qualcosa, anche se non si fa niente, si sono moltiplicate le esternazioni, i tweet, le dichiarazioni via FB. Siamo sicuri della razione giornaliera di contumelie, minacce, risposte al vetriolo, giudizi velati. E noi li seguiamo con interesse, un po’ come ci succedeva ai biliardi, che se sentivamo il rumore di un tamponamento correvamo tutti fuori a vedere. Era successo qualcosa, se da raccontare meglio. Ora abbiamo in più le prove del telefonino.
Se non sei un portatore di novità, di schermaglie, di giudizi netti e decisi, senza attorcigliamenti su se stessi, non sei nessuno. Moro non metterebbe curiosità a nessuno, verrebbe mollato al primo capoverso. Cossiga fu un precursore, ogni tanto un sassolino dalla scarpa.
Si sono moltiplicati i talk show, dove c’è lo scontro di opinioni, vecchi protagonisti sono tornati sulla scena, vedi Capezzone. Il governo fa tutto lui, da solo. Chi parla ha sempre ragione, e ha torto solo il compagno di governo. Una questione di turni, anche questa è democrazia. Io non volevo che cadesse il governo. Dicono che si ha paura di Salvini. Io sì, ho paura per quello che fa, si limitasse a promettere sarei tranquillo.
Nino Nonnis (Sa Cavana di Aristan)
Prima c’erano gli western, dove erano garantiti inseguimenti, sparatorie, risse al saloon, duelli, linciaggi (da UN ANNO E MEZZO SENZA CALI D’INTERESSE – Editoriale di Nino Nonnis)