È sempre con una certa ansia che il nostro Ufficio attende che venga diffusa la foto del mostro di turno. Considerata la banalità dei volti, l’assoluta mancanza d’identità definite e l’aumento esponenziale dei crimini, sempre più spesso qualcuno dei nostri si riconosce nel ritratto sfocato che rilascia la polizia di piromani non orbi, rapinatori senza sfregi, violentatori con entrambe le orecchie, terroristi di altezza media. E il nostro Ufficio è pieno di persone sensibili, basta poco per farle sentire in colpa. Nell’ultima foto segnaletica l’assassino più feroce del continente, colui che uccide le suore a colpi di vanga, somiglia in maniera impressionante al nostro Omar H., uno che invece le suore le adora: la foto è terribilmente sfocata, ma mostra un uomo che cammina tranquillo come fa lui, con indosso un cappello nero e un impermeabile come il suo, della sua stessa taglia, dello stesso colore.
Non aveva alibi Omar e si sentiva già braccato dalla polizia.
A un certo punto comunicarono che l’assassino era stato acciuffato.
Il giorno dopo però lo rilasciarono, si erano sbagliati.
Omar aveva tirato un sospiro di sollievo, ora sta seriamente pensando di costituirsi.
Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)
Nell’ultima foto segnaletica l’assassino più feroce del continente, colui che uccide le suore a colpi di vanga, somiglia in maniera impressionante al nostro Omar H., uno che invece le suore le adora (da ASSASSINI E FOTO SFOCATE editoriale di Marco Schintu)
da Faccia d’angelo (2012) miniserie televisiva in due puntate diretta da Andrea Porporati. Con Elio Germano