Un tempo qualche genitore minacciava i propri figli: “Guai a te se bisticci con qualcuno”. Adesso li incitano: “Se ti picchiano, picchia anche tu”.
Un tempo c’erano i ragazzacci, gli allegroni, in opposizione ai figli di papà. Vestivano in maniera differente, addirittura coi pantaloni alla zuava, coi quali difficilmente riuscivi a tornare a casa incolume, a meno che non fossi molto veloce. Conosco uno che non li mise più dopo che ebbe una folgorazione: vide un altro che li portava, e si rese conto.
Io mi sono sempre stupito di quei genitori che intimavano al proprio figlio di non rispondere mai ai colpi. Ai miei non gliene importava molto della mia vita sociale e se mostravano un interesse era per sapere se avevo vinto ai punti o per K.O.
Ragionandoci su, devo dire che quei genitori apprensivi erano saggi perché realisti. A loro non importava il famoso “Me ne ha date, ma anche io gliene ho date”.
La figura benemerita del separatore non esiste più e non viene accolta bene, specie da quelli che devono fare le riprese col telefonino.
Un tempo bastava un tatuaggio per capire chi avevi di fronte, adesso non li distingui più, sono tutti palestrati. Si può rischiare una figuraccia, anche con una donna che ha memorizzato due mosse in un corso di difesa personale.
Un giorno chiesero a uno dei più forti di Cagliari: “Ma a te, ti temono?” – “No, mi rispettano”.
Nino Nonnis (Sa cavana di Aristan)
https://youtu.be/PTnWEi2QZoM
Un tempo bastava un tatuaggio per capire chi avevi di fronte (da BULLI E PUPI – Editoriale di Nino Nonnis)