I CANNIBALI NON DISDEGNANO L'ARAGOSTA


Editoriale del 28 dicembre 2105

Il coefficiente di Gini misura il livello di disuguaglianza nelle società. La scala dei valori va da zero a uno. Zero se tutti possiedono lo stesso, uno se uno solo possiede tutto. Il valore del coefficiente di Gini su scala globale è di 0,70. In breve, 70 milioni di uomini possiedono quanto i restanti 7 miliardi. Meglio, 85 ricchi (78 uomini e 7 donne) hanno più denaro di tutti i 3,5 miliardi più poveri. Declinato sul campo, 25.000 persone ogni giorno muoiono per ragioni che hanno a che fare con la fame. 1000 esseri umani all’ora, soprattutto bambini. Mentre in 3 minuti leggete questo editoriale 50 coinquilini si sono spenti nell’inedia. Pesco qui e là da “La fame” del giornalista argentino Martìn Caparros (Einaudi 2015). Niger, India, Bangladesh, Stati Uniti, Argentina, Sud Sudan e Madascar: la viva, tersa, tumultuosa prosa anarchica di Caparros vi trascina lungo le spaventose declinazioni della miseria, i fenomenali rinculi nell’opulenza. Centinaia di storie, piccole voci, numeri semplici, il respiro corale della moltitudine animale. L’ossessiva domanda inchiodata a ogni pagina: “Come cazzo riusciamo a vivere sapendo che succedono queste cose?”. Bella domanda. Unica domanda possibile. Unica domanda rimossa. Non so, hermano. Mangiamoci su.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)

COGLI L’ATTIMO

 

da Il bacio della donna ragno (1985) diretto da Hector Babenco, con William Hurt

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