Ne parlavo giusto ieri col mio amico l’Olimpico prima di una partitella, una vile e domenicale rappresentazione del tennis: il Vuoto esiste. Abbiamo parlato di Kafka e delle sue lettere d’amore a Milena, discusso di Cobain e del suo amico immaginario Boddah. Abbiamo messo a confronto la prosa minimalista di Hemingway e il meccanismo portentoso di David Foster Wallace, la guerriglia semantica scatenata contro l’essere: galassie lontane e speculari di un infinito gelido, concluso con le cervella a gocciolare sul soffitto della cantina o col cappio intorno al collo. Il Vuoto. Inutile ridurlo a patologia. “La vita è bella” è buona per il commercio di Hollywood. Se avete culo non lo vedrete mai, sarà un’assenza nel vostro tempo, il colore pieno dei fiori senza domande devastatrici. Se invece ci nascete col Vuoto, o vi si rivela, allora siete nella merda fino al collo. Potete gettare la spugna subito e andare a nord in qualche paese protestante dove sono più civili e conoscono la cicuta (vedi il nobile Lucio Magri). Oppure potete battervi come guerrieri, e più il Vuoto è vivido più brucerete più lascerete una testimonianza d’umanità all’intorno. Becchini, impiegati o musicisti, sarete l’umano nella sua forma più alta perché avete sfidato il Caos (uno dei sergenti più bastardi del Vuoto, o il Vuoto stesso sotto mentite spoglie). Ciò non elimina la sconfitta, ineluttabile per definizione. Bisognerebbe abolire la guerra per vincere, essere come gli alberi o i sassi, farsi natura insomma. Un’evidente stronzata. E poi per un corrispondente di guerra verrebbe a mancare la pagnotta. Il match è stato interrotto da due grinzosi vecchietti che alle 12 hanno reclamato il campo. Stavo sotto 6-2/2-2. Il sole di dicembre spremeva luce nel corpo abbronzato di una magnifica giocatrice. Nello stagno i fenicotteri se ne fottevano, lisergici e perfetti. Io e l’Olimpico abbiamo visto e amato entrambe le cose. Ma non abbiamo detto nulla. E questo aiuta.
Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan war’s correspondent)
foschiluca.com
COGLI L’ATTIMO
da Match point (2005) scritto e diretto da Woody Allen. Con Scarlett Johansson, Jonathan Rhys-Meyers, Brian Cox, Emily Mortimer