Cap.28 BAMBINI, PAZZI, CANI, API E POETI


Editoriale del 16 ottobre 2016

museo-di-Mosul

“…Un bambino nato a Firenze e dunque educato alla bellezza, intelligente, sensibile… che però contribuisce alla distruzione del museo di Mosul e decide di farsi saltare in aria in nome di Allah… non… non…”
“ …Non si riesce a concepirlo. È vero, Corto. Il fatto è che l’intelligenza è vulnerabile. Molto più di quanto pensiamo. Se poi c’è di mezzo la religione…”
“Come sarebbe?”.
“Sarebbe che le religioni sono molto pericolose. Sfornano in continuazione mediatori, assolutori, micidiali portatori di verità e certezze… di balle”.
“Ma tu sei un prete e un esegeta, Antonio. In qualche modo anche tu sei un… mediatore”.
“Vero. Infatti non mi sto candidando alla perfezione :-)”
“Ineccepibile 🙂 ”
“…Comunque non intendevo solo i preti; intendevo tutti i portavoce di Dio, autorizzati e no. Tutti quelli che indicano con sicurezza le vie per il Sacro… il Sacro non è prevedibile, si contraddice; non è roba per turisti. Non ha a niente a che fare con l’ordine e con la ragione… e soprattutto non coincide con alcuna religione. Nei luoghi di culto si celebrano solo le rappresentazioni del Sacro. Il Sacro è altrove: abita i bambini, i pazzi… forse anche i cani e le api… e i poeti, ma non intendo solo quelli che scrivono poesie. Loro vanno sempre in Paradiso”.
“Stai dicendo che bambini, pazzi, cani, api e poeti vanno sempre in paradiso?”.
“Sì”.

Filippo Martinez
(tragediografo di Aristan)


“Nei luoghi di culto si celebrano solo le rappresentazioni del Sacro. Il Sacro è altrove: abita i bambini, i pazzi…”
(da BAMBINI, PAZZI, CANI, API E POETI di Filippo Martinez)

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