CHE DIO LO SPROFONDI


Editoriale del 18 settembre 2015

Un’amica: -Finalmente l’ho lasciato, che Dio lo sprofondi! Mi ha rovinato quattro anni di vita, per tutto questo tempo il sesso è stato sempre così: solo rapporti orali, non gli piaceva altro, solo farselo succhiare….
E tu dov’eri, scusa? A te cosa piaceva? Eri un automa, eri una bambola? E hai sopportato un sesso che ti era odioso per quattro anni? Ma allora ti sta bene.
Ah! E tu saresti una femminista?
Difatti non lo sono. Se lo fossi direi quel porco! Tagliamoglielo! Invece sono un gentiluomo disarmato, e nel tuo racconto mi sorprende il misterioso equilibrio delle cose. Quel poco fantasioso ragazzo era la tua mamma, e per quattro anni ti ha allattato. Per quattro anni tu, alla sua fonte di vita hai succhiato infanzia, e dolcezza, come dal seno di una madre. No, anzi- sarebbe stato così, se solo foste stati capaci, tutti e due, al di là del rito, di un soffio d’amore, di un’ombra di gioco.

Barbara Alberti
(Strega di Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

da uno dei film di Tomas Milian nei panni di Nico Giraldi, Er Monnezza

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