L’idea è di Paolo Villaggio, ma averla applicata spesso con successo mi autorizza a consigliarvela caldamente. Si tratta del più potente antidoto contro la noia, che ci assale nei tempi morti, nei momenti di vuoto in cui non si sa proprio che cazzo inventare: le attese in un qualsiasi ufficio (banca, assicurazioni, ricevimento scolastico, esami, colloqui di lavoro, ecc.) od ogni genere di fila. Guardatevi intorno e convincete la vostra immaginazione che, di lì a poco, dovrete fare sesso con un essere umano femminile (maschile se siete donne o omosessuali) tra quelli che sono in attesa o in fila insieme a voi. Per cui dovete impiegare i minuti che vi separano dalla chiamata a scegliere il vostro partner. Sembra una scemata, invece il gioco è impegnativo, appassionante e coinvolgente, a meno che non abbiate la sfortuna di condividere l’attesa con Monica Bellucci o Shakira. In quel caso il dilemma è sciolto in pochi secondi e la noia incombe di nuovo a opprimervi. Io ho avuto il privilegio, dovendo farmi somministrare per via sottocutanea un vaccino antiallergico, di recarmi per anni tre volte alla settimana nell’ambulatorio del mio medico, luogo generalmente non solo sprovvisto di strafiche, ma popolato per lo più da esemplari femminili, il più giovane dei quali aveva l’età di mia nonna. Ho così potuto sperimentare tutto il tormento e l’efficacia dell’antidoto, già denominato da Villaggio il “Chi ti faresti?”. Cominci con l’escludere le più vecchie e malmesse e ti accorgi in breve che hai eliminato in un soffio tutte le candidate. Allora ricominci con un countdown esasperante, partendo dalla meno “materassabile” e spillando la lista (che è, nel caso, la presenza fisica stessa) da scaltro pokerista. Il brutto, che poi è il bello, è che “materassabile” non è proprio nessuna, ma la regola ferrea del gioco è che una devi arrivare a sceglierla per forza: non è prevista la castità. Esplorando come un palombaro senza ossigeno carni vizze e volti rugosi, vene varicose e corpi flaccidi, vi garantisco che si suda freddo, che nessun horror efferato vi potrà mai regalare brividi più ansiosi, che lo scrutinio lentissimo ed esasperante fa volare il tempo, che molte volte la chiamata del medico, poiché nel frattempo era arrivato il mio turno, mi ha irritato perché avrei voluto più tempo per la terribile scelta e spesso sono entrato nello studio senza aver deliberato il verdetto. Perché il miglior antidoto alla noia è l’angoscia e il “Chi ti faresti?” ve ne procurerà in dosi insostenibili.
Fabio Canessa
preside del Quijote, Liceo Olistico di Aristan
COGLI L’ATTIMO
Homo eroticus (1971) diretto da Marco Vicario, con Lando Buzzanca