Nella strenua battaglia che vegani e fruttariani conducono per convincere il mondo a smettere di mangiare carne e prodotti di origine animale, gioca un ruolo importante lo scimpanzé. Lo scimpanzé è l’animale più tirato in ballo, la figura di riferimento, l’esempio virtuoso, il ritorno alle origini. Questo primate è la specie vivente che geneticamente ci somiglia di più. Ha persino il nostro stesso numero di denti, di forma e funzione simili. Ma pur essendo onnivoro come noi, si nutre prevalentemente di frutta, fiori, semi, cortecce e via dicendo, senza toccare carne. Anche se qualcuno l’ha visto sgarrare. Non ho dimestichezza con il troglodita, ma mi basta guardarlo in faccia. Dovendo scommettere sull’evoluzione, mi sembra più facile che lo scimpanzé cambi le sue abitudini e si appassioni alle serate barbecue, piuttosto che un irriducibile mangiatore di carne si rassegni a mangiare solo frutta. Quest’ultimo anche oggi non esiterebbe ad arrostire e divorare lo scimpanzé, il bonobo, l’orango e, se solo si convincesse che è cosa buona e giusta, persino la sua stessa mamma,. Fruttariano o no, l’uomo è una strana bestia.
Tony Cinquetti
(Etica gastronomica)
COGLI L’ATTIMO
un orango si rinfresca e strizza i panni