DECOLLEREMO ALL'ALBA


Editoriale del 14 agosto 2013

Ci stiamo preparando. Domani partiremo per l’isola di Nauru, è lì che si son perse le tracce di Marco Schintu. Molti sono convinti della sua morte, io no. In questi giorni la posta elettronica è stata subissata da mail di mitomani che segnalavano la sua presenza in varie parti del mondo: c’è stato chi ha detto di averlo visto ballare sensualmente in un locale a nord della Sardegna; chi lo avrebbe avvistato a Copacabana; un turista belga, addirittura, ha giurato di averlo riconosciuto in una donna che cantava in un coro folcloristico a sud di Luxor.
Con me ci saranno Stefano Floris, Andrea Franceschi e Nichi Grauso che ha affittato l’aereo per la spedizione. Avrei voluto anche Luca Foschi, ma è a Beirut. All’ultimo momento si è aggiunto Gianluigi (Ghighi) Gessa: è un neurofarmacologo ed è normale che sia affascinato da Schintu. Da tempo trascrive le sue frasi in un’agenda di pelle. Leggo l’ultima: “Chissà se la fine del mondo (ormai è questione di giorni) riguarderà solo la Terra o si allargherà anche a Marte. In questo caso mi dispiacerebbe molto per i marziani: ancora non sono stati trovati e già devono scomparire”.
Decolleremo all’alba.

Filippo Martinez

da un servizio giornalistico televisivo (1969)

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