DIMMI CHE DESTINO AVRÒ


Editoriale del 8 marzo 2013

Passarci accanto tutti i giorni senza vedere e avere bisogno di un film per riflettere sul fatto che, al netto di pregiudizi e diffidenze più o meno radicate e giustificate, esiste, e resiste, una cultura ancora non allineata ai principi della globalizzazione e del politicamente corretto. Provare lo spaesamento dello spettatore di una fiction che racconta una storia ambientata e girata nell’insediamento rom a due passi da casa tua, inserendo nella finzione narrativa elementi di realtà e attualità. Dimmi che destino avrò, il nuovo film di Peter Marcias, regala queste emozioni e questa consapevolezza illuminando con poesia e senza compiacimenti pietistici una realtà altra ma vicinissima a noi, sgradevole e scomoda per certi aspetti ma con la quale è impossibile non confrontarsi. Diceva mio nonno: avere dei pregiudizi spesso si dimostra cosa molto utile, come scriveva Freud, ma se al semaforo bussano al tuo finestrino degli zingarelli e il tuo primo pensiero è che vogliano venderti dei dizionari (battuta per i più acuti) o rubarti l’orologio e rapire tuo figlio, magari è venuto il momento di andare al cinema, male non ti fa di certo.

Gianni Stocchino
(Filmnauta di Stato)

COGLI L’ATTIMO

 

da gatto nero, gatto bianco (1998) Emir Kusturica

  • MANIFESTO DI ARISTAN


    ANTEPRIMA
  • PROMO ARISTAN ROBERTO PEDICINI


  • INNO


  • IL TEMPO DEI TOPI DI FOGNA


  • CIAO NADIA