DUE PASSI SULLA LUNA


Editoriale del 23 marzo 2105

Incrocio Sonia un giorno sì e l’altro pure. Vaga per i quartieri di Is Mirrionis e San Michele borbottando fra sé, con piccoli passi che a me sembrano lunghi rimbalzi lunari. La mente e il corpo straziati in proporzioni buffe, tragiche. La pelle rubizza per il sole della strada e l’alcool ciucciato in qualche angolo sporco. Forse la droga. Difficile dire cosa sia venuto prima, se il delirio volontario, quello della natura, o troppi disastri e grida in una casa piccola e affollata. Si è tutti a rischio in periferia. Basta un soffio. Di certo so di non aver mai chiesto, di non essermi mai fermato. La crudeltà degli esseri umani è una banalità che dovrebbe fare da sottotitolo a ogni libro di storia. Però risuona con più vigore quando è ambientata nei luoghi che confondiamo con la nostra identità. E cresce in ribrezzo quando a perpetrarla sono gli ultimi, lupi spelacchiati nel disordine lercio di una strada dimenticata. Sono teatri derelitti nei quali osservare la conservazione dei processi umani, spazi sociali che dovrebbero riempirsi di rivendicazioni e invece sono praterie di cemento dove il potere semina la propria tradizione. Una forma di giustizia che colpisce anche chi dentro le stesse case custodisce la dignità e il bene. Il bene glorioso degli ultimi. Voglio fermare Sonia e chiederle come va. E poi chiederle di fare due passi sulla luna.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)

COGLI L’ATTIMO

 

La crudeltà degli esseri umani è una banalità, il sottotitolo a ogni libro di storia.

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