NON FIDATEVI DEL TOSTAPANE


Editoriale del 18 novembre 2018

Ogni anno oltre 200 persone nel mondo muoiono per colpa del tostapane, 45 solo negli Stati Uniti in dodici mesi. Da quando l’ho scoperto l’incanto dell’elettrodomestico autosufficiente si è rotto per sempre. Sospetto della macchinetta del caffè, del microonde, del tostapane; li sorveglio vigile e tesa, mandando a rotoli la rivoluzione proletaria che da un secolo almeno aveva cancellato ogni distinzione di classe. A lungo i borghesi non si sono dovuti preoccupare di dedicare un solo minuto della propria giornata all’abbrustolimento del pane. La servitù, armata di lunghe forchette dal manico retraibile, curva sul fuoco, funzionava da girarrosto umano. Rotazione continua e sapienti colature di burro permettevano ai signori di godere del pane bruno al punto giusto sotto i tendaggi dei marquis pensati per le pause nelle battute di caccia. Per decenni si è pensato che la tecnologia non potesse spingersi oltre, fino a quando, nel 1893, la British Crompton and Company lancia sul mercato il primo tostapane elettrico, che però ha due limiti: prende fuoco facilmente e tosta solo un lato del pane alla volta. Solo nel 1920 Charles Strite inventa il tostapane “pop-up”, che spara fuori due rettangoli dorati al punto giusto e, visto che c’è, inventa anche il pane già confezionato in fette. Oggi 75 milioni di americani e sempre più europei compiono il gesto quotidiano e assonnato della tostatura, senza mai dubitare di quella frase sulla copertina del primo libretto di istruzioni del primo tostapane al mondo: No need to watch it. The toast can’t burn (Nessun bisogno di controllare a vista. Il toast non può bruciarsi). Il pane forse no, ma la casa si, come racconta Brian Belz in “That Time My Toaster Tried to Kill Me (Quella volta che il mio tostapane ha cercato di uccidermi). Dall’era della fiducia cieca a quella del sospetto in pochi minuti e molto fumo. Ma se non possiamo distogliere lo sguardo a cosa serve il tostapane? E il pane bruciato? Arne Felix Magold ha la risposta. Lui con il pane bruciato, disposto in centinaia di quadratini unici per venature scure, ci fa i ritratti (ad Amburgo la mostra ha avuto grande successo e nessuno ha addentato un pezzo di opera). Dove la tecnologia occasionalmente fallisce, l’uomo si riprende il suo spazio attraverso l’arte.

Eva Garau (Precaria di Aristan)

Ogni anno oltre 200 persone nel mondo muoiono per colpa del tostapane, 45 solo negli Stati Uniti in dodici mesi. (da NON FIDATEVI DEL TOSTAPANE – Editoriale di Eva Garau)

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