UN FILM PER L'ESTATE


Editoriale del 09 agosto 2016

trittico delle delizie

L’horror è il genere cinematografico più impegnato. Perché parla di Dio, del diavolo, del sesso, della paura e della morte, cioè dei massimi sistemi. Altro che la mafia o lo scandalo Watergate: volete mettere “L’esorcista” con “Tutti gli uomini del presidente” o “Nightmare” con “Gomorra”? E perché le sue invenzioni visionarie nutrono l’immaginazione, scandagliando l’anima dello spettatore nei recessi più reconditi attraverso il suo sguardo (ricordate l’occhio tagliato dal rasoio nel memorabile “Il cane andaluso” di Luis Bunuel?). E’ anche il genere più estivo, perché, nonostante il gran caldo, regala brividi freddi. I migliori film nelle sale in questi giorni sono per l’appunto tre horror coi fiocchi, capaci di rispecchiare, trasfigurandoli nel fantastico, gli incubi contemporanei. Prendiamo “It follows” dell’esordiente David Robert Mitchell, nel quale un’entità maligna proteiforme assume l’aspetto di qualsiasi familiare o sconosciuto e cammina lentamente ma implacabilmente verso di voi per uccidervi. Il riferimento è probabilmente all’Aids, perché l’allucinazione si trasmette per via sessuale, ma l’apologo calza a pennello anche per la minaccia dell’Isis. La confezione è da film d’autore, con sapienti movimenti di macchina e fotografia di lusso, i tuffi al cuore sono invece da classico dell’horror, aggiornato ai tempi nostri e ambientato in una Detroit di sinistra decadenza. Oppure “Lights out” dell’ottimo David Sanberg; tutto incentrato genialmente sulla paura del buio, racconta la dura infanzia del piccolo Martin: il padre è morto ammazzato e la madre pazza sembra parlare da sola. Invece è in compagnia dell’amica Diana, meno innocua di quella cantata da Paul Anka: un fantasma che solo la luce accesa può dissolvere, ma quando è spenta sono guai. Una fiaba nera, inquietante e suggestiva, di impatto così potente da mettervi i pensieri, al momento di spegnere l’abat-jour per addormentarvi. Ma il migliore è forse “The conjuring: il caso Enfield” di James Wan, che ci garantisce che Dio esiste, il Diavolo esiste e sta a noi scegliere. Parola di Ed Warren, l’unico esorcista laico, ancora vivente, riconosciuto dal Vaticano. Da una storia vera accadutagli nel 1977 ne quartiere londinese di Enfield è tratto questo caso, ben noto a tutti i parapsicologi, di una casa infestata da presenze demoniache. Una suora diabolica, un vecchio sinistro sul divano, l’omino storto uscito da una lanterna magica ci fanno saltare sulla poltrona, come da tempo non accadeva. Niente effetti splatter, solo un’atmosfera di crescente tensione e, nei titoli di coda, foto e audio dei personaggi veri. Per mettere a tacere quei palloccolosi che chiedono al cinema realismo e verosimiglianza, recalcitrando di fronte alla sacrosanta verità che ogni horror ci squaderna davanti: non si può (e non si deve) mai stare tranquilli.

Fabio Canessa
(preside del liceo olistico “Quijote”)


“Dio esiste, il diavolo esiste e sta a noi scegliere”
(da UN FILM PER L’ESTATE di Fabio Canessa)
La sequenza è da “Fantasia” di Walt Disney

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