Per valutare la grandezza smisurata del talento di Gigi Proietti non importa andare a recuperare i suoi cavalli di battaglia teatrali, dallo sbalorditivo “A me gli occhi please” fino agli Shakespeare del suo Globe Theatre romano. Neppure rivedersi quel capolavoro televisivo che fu il “Don Chisciotte”, gli innumerevoli varietà Rai di forte carica innovativa o tutte le serie del “Maresciallo Rocca”, né riascoltare i suoi magistrali doppiaggi di Sylvester Stallone in “Rocky” o di Donald Sutherland nel “Casanova” di Fellini. Bastano pochi minuti di un paio di brevi assolo in due film diversissimi tra loro come “La proprietà non è più un furto” (1973) diretto da Elio Petri e “Un’estate al mare” (2008) di Carlo Vanzina. In entrambi i casi Gigi Proietti appare come un corpo estraneo al resto del film e si ritaglia uno show di puro virtuosismo recitativo: nel film di Petri, al funerale di un ladro, pronuncia un elogio funebre del morto che diventa una esaltazione del furto condotta con logica stringente; nella commedia di Vanzina è un attore smemorato che, costretto a sostituire all’ultimo minuto un amico che doveva fare il protagonista della “Signora delle camelie”, si scatena sul palcoscenico in uno strepitoso fuoco d’artificio di gaffe ed errori tale da trasformare il dramma di Dumas in una farsa che fa sbellicare il pubblico. Vedetevi questi due brevi spezzoni, brandelli periferici di una carriera esaltante: saranno sufficienti a far brillare l’arte di uno showman eclettico in grado di passare dalle tragedie di Sofocle alle canzoni da night sempre con gran senso dello spettacolo, energia inesauribile, ricchezza di registri e potente carica espressiva. Che nel giorno dell’ottantesimo compleanno fosse colpito da un infarto, poteva accadere solo in un anno orribile come questo pessimo 2020.
Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)
“Gigi Proietti appare come un corpo estraneo al resto del film e si ritaglia uno show di puro virtuosismo recitativo”
DA GIGI PROIETTI: 80 ANNI DI TALENTO ASSOLUTO – Editoriale di Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)