LA VANGA D'ORO


Editoriale del 28 giugno 2016

vanga d'oro

L’idea è del genio italico, ma l’hanno realizzata in Ungheria. “Signor becchino mi ascolti un poco/ il suo mestiere a tutti non piace/ non lo consideran tanto un bel gioco/ coprir di terra chi riposa in pace/ ed è per questo che io mi onoro/ nel consegnarle la vanga d’oro”, cantava Fabrizio De André nella strepitosa ballata “Il testamento”, nella quale il morituro intendeva così ricompensare l’ingrato lavoro del beccamorto, disprezzato e dileggiato da sempre. Già Marziale, in un suo fulminante epigramma, colpiva un certo Diaulo, passato dalla professione di medico a quella di becchino: “ciò che fa da becchino lo aveva fatto anche da medico”. Se Shakespeare ne nobilita appena la figura (è dal dialogo tra i due becchini che seppelliscono Ofelia che nasce il celebre monologo di Amleto col teschio del buffone Yorick), ci pensano Dickens e Lovecraft ad affossarla (il termine ci sta a pippa di cocco): il primo mette a dura prova Oliver Twist come assistente del becchino Sowerberry, il secondo sceglie come protagonista del racconto “Nella cripta” un becchino così parziale da depositare un piccoletto defunto amico suo in una bara bella ampia dalla quale toglie un tizio alto che gli stava antipatico a cui, per inserirlo nella bara piccola dell’altro, taglia i piedi (ma mal gliene incoglierà). La riscossa del becchino arriva ora da Debrecen, il paesino ungherese che ha organizzato la gara nazionale di scavo di tombe. Con gran successo: 36 partecipanti, divisi in coppie, con pale e badili, dovevano scavare una tomba lunga 2 metri, larga 80 centimetri e profonda un metro e sessanta. La griglia dei giudizi, come dicono a scuola, prevedeva come criteri la velocità, la precisione e lo stile: la coppia becchina vincitrice ha registrato un tempo record di 34 minuti (circa la metà degli altri partecipanti) e una perfezione assoluta nelle dimensioni regolamentari. Così ha potuto accedere ai campionati regionali di “Scavo di fossa”, che si svolgeranno in Slovacchia a fine anno, quando verranno premiati il miglior becchino e la migliore tomba. Non sappiamo se la gara della Vanga d’Oro auspicata da De André servirà a togliere a questo mestiere l’aura macabra e a promuoverlo a professione come le altre. Per quanto riguarda noi, vorremmo seguire il saggio precetto di Mark Twain, che fece di un becchino il protagonista di un suo brillante racconto: “Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste”.

Fabio Canessa
(preside del Quijote, Liceo Olistico di Aristan)

Per quanto riguarda noi, vorremmo seguire il saggio precetto di Mark Twain, che fece di un becchino il protagonista di un suo brillante racconto: “Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste
(da LA VANGA D’ORO editoriale di Fabio Canessa)
L’allegro becchino – da Hamlet (1996) diretto e interpretato da Kenneth Branagh

  • MANIFESTO DI ARISTAN


    ANTEPRIMA
  • PROMO ARISTAN ROBERTO PEDICINI


  • INNO


  • IL TEMPO DEI TOPI DI FOGNA


  • CIAO NADIA