Ho ritrovato, in una vecchia credenza di mia madre, un oggetto che, quand’ero bambina, animava le mie fantasie: una clessidra, d’argento e sabbia color porpora. Mi chiedo per quanti decenni quei minuti di sabbia siano rimasti lì, immobili, ignorati. La sabbia per sua natura si disperde, ma qui, dentro quest’oggetto sinuoso, il tempo s’incurva, torna su se stesso, non si disperde ma si ricompone sul fondo in un meraviglioso equilibrio tra ciò che è stato, ciò che è, ciò che sarà.
La poggio al centro del tavolo e decido di capovolgerla. Lo faccio con solennità, come compissi un gesto rituale. Trasformare il passato in futuro, ridare a quegli attimi ormai finiti un tempo nuovo. Ripeto più volte, inclino la clessidra, rallento la discesa, riprendo. Posso controllare il tempo. Quanti sacchi di passato inerte abbiamo depositato nella nostra anima. Se provassimo a rovesciarlo, a togliere al vissuto quell’abulia stagnante, regalandogli una nuova utilità: invertire la rotta, capovolgere i punti di vista, ribaltare le visuali solite e senza sbocchi. Niente più zavorre ma infiniti granelli di futuro.
Genny Pignataro Atzeni
(Rabdomante ad Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da No grazie, il caffè mi rende nervoso (1982) diretto da Lodovico Gasparini e interpretato da Lello Arena e Massimo Troisi