IL FUTURO ALLE SPALLE


Editoriale del 21 aprile 2021

Non tutti gli esseri umani hanno il passato alle proprie spalle. Gli Aymara, popolo andino che vive tra il Perù e la Bolivia, il passato ce l’hanno davanti a sé, e il futuro, dietro. La lingua Aymara per definire il passato usa la parola “nayra” che indica ciò che sta davanti a chi parla, mentre il futuro lo chiama “qhipa”, ovvero dietro. Questo popolo, dunque, vive in una dimensione temporale quasi esclusivamente retrospettiva, collocata spazialmente davanti agli individui; per questi andini il tempo coincide con loro stessi, con la loro esistenza, con il loro vissuto. E il tempo vissuto è l’unico spazio pieno di cose, di fatti, di persone su cui poggiare lo sguardo; l’unico tempo al quale gli Aymara danno un senso e nel quale trovano senso. Lo spazio dietro di loro, il futuro, è vuoto.
Considerato che dopo circa 500 anni dalle prime occupazioni spagnole gli Aymara conservano quasi intatta la loro organizzazione culturale, religiosa ed economica, non è azzardato pensare che la particolare struttura linguistica e mentale abbia fatto di questo popolo, che vive guardando sempre in avanti, verso il passato, un “osso duro” per qualunque tipo di colonizzazione. Proviamo solo a immaginare un broker che volesse piazzare dei Bond Future o uno psicoanalista freudiano che cercasse di spiegare il concetto di rimozione a degli Aymara. Non avrebbero alcun futuro davanti.

Marianna Vitale (Spigolatrice di Aristan)

“Proviamo solo a immaginare un broker che volesse piazzare dei Bond Future o uno psicoanalista freudiano che cercasse di spiegare il concetto di rimozione a degli Aymara. Non avrebbero alcun futuro davanti.”
Da IL FUTURO ALLE SPALLE – Editoriale di Marianna Vitale (Spigolatrice di Aristan)

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