IL GRANDE FREDDO


Editoriale del 6 febbraio 2013

Nel bel mezzo dell’inverno l’Ufficio Meteo è entrato in letargo. Il nostro cervello (intendo dire il mio e quello dei colleghi) non produce più lo straccio di un pensiero, stesi sul tappeto in stato di quiescenza contempliamo il soffitto. La maggior parte di noi reagisce tuttavia a degli stimoli, seppure in modo torpido, per cui non so dirvi se si tratti piuttosto di ibernazione. Questo perché non funziona il riscaldamento, mancano i soldi per acquistare il combustibile. Chi ci amministra è convinto che i meteorologi siano insensibili alle variazioni termiche. Allo stesso modo pensa che i medici siano sani per definizione. Invece il capitano medico Serra, che hanno mandato a visitarci, qualche problema deve pur averlo. E’ convinto infatti che basti cantare la Tosca guardando le nuvole per far piovere. Uscito per un attimo dal torpore, gli ho dimostrato che cantando a squarciagola si evitano i fulmini, anche quelli a ciel sereno. Ora non smette più di cantare.

Marco Schintu
(Meteorologo ad Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

da Cantando sotto la pioggia (Singin’ in the Rain – 1952) diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, interpretato dallo stesso Gene Kelly

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