IL LITIGIO PERFETTO


Editoriale del 5 agosto 2015

Tra bambini i litigi s’innescano facilmente e nascono dalle più disparate situazioni, ma loro stessi son dotati di un’innata autoregolazione e non fanno fatica a riconciliarsi in breve tempo e senza strascichi. In particolare possiedono una capacità che crescendo si perde del tutto: sanno attenersi al qui e ora. Non rimestano nel passato e tengono sempre ben presente la causa del conflitto, poiché il loro unico scopo è risolverlo. Chiamano gli adulti perché li facciano riappacificare. Non sanno che noi non saremmo mai capaci di litigare così bene. Nelle nostre liti il qui e ora è immediatamente dimenticato per tramutarsi in una scannerizzazione dei precedenti, delle reciproche biografie, ognuno ha il proprio museo personale cui attingere. Anche un piccolo litigio si può gonfiare a dismisura, allargarsi a macchia d’olio, assomigliando un po’ a quei pranzi alla buona in cui ognuno porta qualcosa: si coinvolgono estranei, persone che non c’entrano nulla, si cambia il luogo, la data. Il risultato è arrangiato e imbroglione, un miscuglio di pietanze ripetute, vivande riciclate e piatti di plastica che nemmeno possono essere lanciati.
Me lo dovrò ricordare la prossima volta. Non invito nessuno, preparo solo dolci, e la risolveremo, qui e ora, a torte in faccia.

Genny Pignataro Atzeni
(Rabdomante ad Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

da La battaglia del secolo con Stan Laurel e Oliver Hardy

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