Nel ridente villaggio di Naftalan, in Azerbaijan, si estrae un petrolio di qualità unica, ricchissimo di naftalene, sostanza da noi largamente utilizzata nelle palline antitarme, bianche o colorate. Fino al 1988 decine di migliaia di persone venivano qui ogni anno da tutta l’Unione Sovietica per immergersi fino al collo in vasche piene di quel petrolio, nero e puzzolente come l’olio del motore, sperando di trarne benefici per la psoriasi, le malattie articolari, gli attacchi di nervi e chissà cos’altro. Poi la guerra nel vicino Nagorno-Karabakh e la caduta dell’impero sovietico portarono al crollo delle attività. Il petrolio grezzo è una miscela di composti, molti dei quali potenziali cancerogeni. Nonostante ciò da qualche anno i bagni medicamentosi a Naftalan sono tornati in auge e una dopo l’altra stanno riaprendo le vecchie spa. Ora, per come va il mondo, non ci sarebbe da stupirsi se qualche lucida testa dichiarasse che il petrolio di Naftalan, già ottimo per la psoriasi, pur se cancerogeno si è dimostrato un sicuro rimedio per il cancro. Tra le centinaia di migliaia di malati che si sono immersi in quel liquido ci sono stati straordinari casi di guarigione. Molti di loro ne avevano addirittura bevuto qualche bicchiere al giorno, di quel petrolio.
Tony Cinquetti
(Etica gastronomica)
COGLI L’ATTIMO
da un servizio di Euronews sulle straordinarie proprietà del petrolio di Naftalan