Si moltiplicano i sali da tavola di origine esotica. Di recentissima scoperta, il sale rosso-congo del Congo non ha niente da invidiare per colore, sapore e qualità nutrizionali al sale rosa dell’Himalaya o a quello blu di Persia, né tantomeno al sale rosso delle Hawaii o a quello nero di Cipro. Si estrae in piccolissime quantità nelle miniere del Congo, governate da corrotti e schiavisti, in una regione un tempo chiamata Katanga, assieme al coltan e all’uranio. Non profuma certo di mare, ma l’odore si sopporta. Infatti sembra essere proprio la contiguità con questi minerali a rendere unico il sale rosso-congo del Congo (ma il colore può virare al fucsia o al viola melanzana in giornate di forte soleggiamento e scarsa umidità), arricchendolo di salutari oligoelementi e conferendogli una discreta radioattività, quella che basta a rendere euforico chi lo consuma e a fargli percepire come eccezionale qualsiasi arrosto. Infatti il sale rosso-congo del Congo offre il meglio di sé quando viene spolverato sulle carni. Certo, sta bene anche sul pesce, sui molluschi o sulle patate, ma sulla carne è miracoloso. Cura qualsiasi ferita, purché dolorosamente cosparsa col sale rosso-congo del Congo.
Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)
Si moltiplicano i sali da tavola di origine esotica. Di recentissima scoperta, il sale rosso-congo del Congo non ha niente da invidiare per colore, sapore e qualità nutrizionali al sale rosa dell’Himalaya o a quello blu di Persia…(da IL MIRACOLOSO SALE AFRICANO, editoriale di Marco Schintu)