Siete convinti di mangiare “sano” e non capite come mai siete diventati obesi? Non vi preoccupate, fate un bel respiro, prendete un minuto del vostro tempo e ve lo spiego io, direbbe il santo dei tonti digitali. Fu in Campania alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso che Ancel Keys, un medico americano, inventò la “dieta mediterranea”, dimostrando che un’alimentazione basata sul consumo di frutta, verdura e cereali, di moderate quantità di carne, pesce e latticini, ma soprattutto sull’utilizzo dell’olio d’oliva, aiutava a prevenire le malattie cardiovascolari. Da allora però, sotto l’ombrello della dieta mediterranea, che si è via via trasformata in un potente mezzo per promuovere nel mondo prodotti e tradizioni gastronomiche italiane, c’è finito di tutto, con la benedizione dei tanti nutrizionisti ben pettinati che affollano gli studi televisivi, tra tavole imbandite e suonatori di tamburello: “Dottore, chiamo da Sorrento. Il mio bambino mangia cannelloni ripieni di ricotta e melanzane alla parmigiana, gli faranno male?”. “Signora, per l’amor di Dio, non privi il suo bimbo di questi capisaldi della nostra tradizione!”. Di fatto la Campania, patria della dieta mediterranea, è oggi la regione più “grassa” d’Italia (sorveglianza PASSI 2020), con un tasso di sovrappeso e obesità non inferiore a quello di Dallas (Texas). Pane, pasta, pizza, cucchiaiate d’olio d’oliva, chili di frutta. E dunque è semplice cari miei pingui lettori: non state mangiando male, state mangiando TROPPO!
Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)
“Siete convinti di mangiare “sano” e non capite come mai siete diventati ugualmente obesi?”
Da IL PARADOSSO DELLA DIETA MEDITERRANEA – Editoriale di Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)