Un piccoletto appena undicenne, alto sì e no un metro, con un ciuffo biondo e la voce bianca mi si avvicina. Gli ho appena spiegato per la terza volta una regola di gioco – “La palla non si colpisce col piede”- con motivazioni annesse e connesse.
“Ma chi l’ha detto? Profe, non è come dici tu!”
Respiro.
“Le regole le sto facendo io, bambino, il gioco l’ho inventato io”.
Mi si piazza davanti, è diventato almeno un metro e dieci. Dice “No”.
No? Ha detto no? Mentre me lo domando – non credo alle mie orecchie – lui aggiunge:
“Punto primo questo gioco è pallavolo, punto secondo a pallavolo si possono usare i piedi”
Conto fino a dieci. Prego dentro. San Nicola, protettore dei bambini in età scolare, aiutami tu! Gli dico “Concentrati e stai attento, bambino, vai!”.
Insiste: “Io ho diritto di parola, come te”.
Non ci ho visto più.
Ho detto “ASSOLUTAMENTE NO. ZITTO E VAI FUORI DAL CAMPO”.
Se lo avessi ignorato da subito anziché spiegargli più volte i motivi di quella regola, se avessi detto ZITTO da subito, forse non avrebbe parlato, non si sarebbe esposto, forse non saremmo arrivati a questo punto.
Sto rivalutando i calci nel sedere e l’intransigenza dei miei, il tavolo dei “piccoli” a Natale, le mandate a letto dopo Carosello, il divieto assoluto di mettere il becco nelle cose da grandi, le occhiatacce di mia madre al secondo dolcetto preso a casa d’altri: “Il secondo si rifiuta sempre”.
“IL SILENZIO COMUNICA: NELLO SPORT È CONCENTRAZIONE E ATTENZIONE”: questa è la frase della settimana, scritta a caratteri cubitali per i miei alunni su un’enorme lavagna in palestra.
Sto cercando in qualche modo di arginare l’ascesa di futuri opinionisti.
Giovanna Ferraro (Assistente di volo ad Aristan)
“San Nicola, protettore dei bambini in età scolare, aiutami tu”
Da IL SILENZIO COMUNICA – Editoriale di Giovanna Ferraro (Assistente di volo ad Aristan)