I vegani non c’entrano e tantomeno i loro finti hamburger a base di soia. È piuttosto un discorso che riguarda il futuro del pianeta e dell’umanità, una soluzione per dar da mangiare a otto (per il momento) miliardi di bocche, per giunta in maniera eticamente corretta. Una società americana di biotecnologia, dopo essere riuscita a produrre carne di manzo partendo da cellule staminali di manzo, ora produce anche carne di tonno pinna gialla partendo da cellule staminali di tonno pinna gialla. Potenzialmente si potrebbero produrre proteine di qualsiasi tipo, partendo anche dalle cellule staminali di mio cognato e inscatolando carne di Attilio (si chiama così), senza offenderlo e superando il cannibalismo. Sarà questo il futuro dell’alimentazione umana? Non si alleveranno più polli, maiali, oche, conigli e tutto quello che vi viene in mente. Si salveranno specie a rischio di estinzione, si ripristineranno gli equilibri ecologici, non piangeremo più la prematura scomparsa di un polpo o di un vitello. In ogni caso il tonno non tonno non è del tipo che si spezza con un grissino, anzi il grissino ci affonda perché rimane pastoso, ma del tonno vero ha tutte le caratteristiche e il sapore, in più non contiene mercurio e altri contaminanti. Gli amanti del sushi già lo adorano. I tonni però ne stanno facendo una questione di orgoglio e si chiedono come mai non si produca anche carne di delfino non delfino: semplice, non lo mangerebbe nessuno. Il delfino è una specie protetta.
Marco Schintu (Gastronomo etico)
“I tonni però ne stanno facendo una questione di orgoglio e si chiedono come mai non si produca anche carne di delfino non delfino: semplice, non lo mangerebbe nessuno. Il delfino è una specie protetta”
Da IL TONNO SUSCETTIBILE – Editoriale di Marco Schintu (Gastronomo etico)