IO IN SLOVENIA CI STAVO BENE


Editoriale del 17 settembre 2014

Io in Slovenia ci stavo bene. Intendiamoci, non era il paradiso, anzi la caccia era per me un problema non da poco, ma ci vivevo da quando ero nata e pensavo che sarei rimasta tra quelle valli per tutta la vita. Invece nel 2000 è arrivato il trasferimento. Così, in una tiepida mattina di primavera, sono venuti a prendermi e prima che tramontasse il sole ero già a centinaia di chilometri da casa. I primi tempi non è stato facile. Mi ci sono voluti ben quattro anni per trovare un compagno e sentirmi nuovamente felice. Ma da allora è stato tutto entusiasmante e ho avuto ben undici figli. Una vita incredibile, almeno fino a quest’estate. Ad agosto, infatti, mentre stavo passeggiando con i miei bambini, ho notato un malintenzionato, nascosto dietro un albero, che fissava i miei piccoli. Senza pensarci su, l’ho spaventato rifilandogli due schiaffoni, come avrebbe fatto qualunque mamma. Apriti cielo! Mi hanno accusata di essere pericolosa e aggressiva. Mi sembrava di vivere in un incubo. Io aggressiva? Ma se avessi avuto veramente brutte intenzioni, il tipo dell’albero, l’avrebbero raccolto con un cucchiaino! E poi, diamine, sono loro che mi hanno voluta e lo sanno che non sono tenera come un gattino o scema come Yoghi. Mi avevano detto “vogliamo che individui come te tornino a vivere sereni nei nostri parchi”. Ma erano tutte balle. Vogliono l’idea di me, non la vera me. E così ora vogliono spostarmi di nuovo. Altro trasferimento, altro viaggio. Spero solo che, questa volta, il posto dove mi spediranno sarà migliore…libero e più tollerante. Un posto dove un orso, può serenamente fare l’orso.

Monica Mazzotto
(Biofila di Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

Griffin Peter uccide l’orso Yoghi

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