Con l’indicazione “Biffi, Archivio dell’Oblio” avevo perso la speranza di completare la Caccia al Tesoro. Nonostante la mia conoscenza dell’Archivio, non avevo idra di dove cercare un indizio utile. L’impresa sembrava finire lì. Era doveroso comunicare l’esito negativo a chi aveva partecipato attivamente alla ricerca del presunto tesoro, e così, anche per indorargli la pillola, invitai a cena Filippo, Cristina e Paolo. Pasta ai 40 formaggi, lumachine di mare alla cacciatora, insalata di licheni del Gennargentu, … La cena fu una sconfinata processione di portate, tutte imprevedibili e squisite: le Ancelle dell’Oblio avevano compiuto un miracolo culinario. Alle tre del mattino arrivammo ai dessert; era il momento di comunicare il fallimento della Caccia al Tesoro. I miei amici, pieni di buonumore, si aspettavano un annuncio di opposta natura. Fu come una doccia gelata; tornarono a casa delusi, facendomi sentire quasi in colpa.
La “Donazione Biffi” mi aveva distolto dai doveri d’Archivio; per recuperare mi tuffai sul lavoro a tempo pieno e riuscii quasi a dimenticare l’esperienza fallimentare. Alcuni mesi dopo la cena, entrò “a scadenza” la Memoria dell’Accademico Meo Moi (noto “Biffetto”). Con un Italiano sgrammaticato, Meo ci racconta i suoi primi cinquantanni: la monotona vita di un umile contadino scapolo. Poi l’incontro con il grande Biffi (quello della Donazione), che lo prese in simpatia, lo accolse in casa e, con la sua grande influenza, lo fece diventare (immeritatamente) addirittura Accademico Perduto. Il Biffetto conclude la sua Memoria con un’indicazione dettata dal suo protettore: “11° TAPPA, CATTEDRALE DI ARISTAN”. Riprendeva la Caccia al Tesoro.
Carlo M.G.Pettinau
(Archivista dell’Oblio)
La cena fu una sconfinata processione di portate, tutte imprevedibili e squisite: le Ancelle dell’Oblio avevano compiuto un miracolo culinario. Alle tre del mattino arrivammo ai dessert… (da LA 10° TAPPA editoriale di Carlo M.G. Pettinau)
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