A Oristano, antica capitale del Giudicato d’Arborea, c’è ancora un cavaliere, un Cavaliere Infinito che, indossando una maschera androgina, un cilindro e un velo da sposa, trascende ogni classificazione di genere. È il Componidori. Un monarca assoluto che da secoli, nell’ultima domenica e nell’ultimo martedì di carnevale, governa una giostra equestre chiamata Sartiglia e la chiude con la cerimonia della benedizione. Alla fine del secolo scorso il periodico “Eleonora” dedicò alla sua sacralità un fumetto, un grande polittico, un disco, un videoclip, uno spettacolo teatrale e un dramma radiofonico che raccontavano una tragica benedizione dell’alba. Queste sono le parole che introducevano il fumetto: “La Sartiglia, attraversando la storia, ha incontrato anni terribili di guerre, di pestilenze, desolazione e morte. Talvolta non si è corsa. Si dice che però il Componidori sia sempre uscito. Anche da solo. Anche soltanto per benedire. Il racconto è ambientato in uno di questi anni terribili, forse il peggiore: il 1656. La peste nera aveva ucciso gran parte della popolazione di Oristano e dei paesi vicini. Il Componidori fu vestito nella notte, a lume di candela. Uscì sul suo cavallo poco prima dell’alba affrontando da solo la morte con la mano armata dai fiori della Bambina di maggio, sa Pippia ‘e maiu. E benedisse tutto e tutti.”
Oggi, nell’ultima domenica o nell’ultimo martedì di carnevale, bisognerebbe rispondere a questa oltraggiosa pandemia con un gesto alto e solenne: il Componidori, in perfetta solitudine, dovrebbe lanciarsi al galoppo sotto la gigantesca cattedrale di Santa Maria avvolta nella nebbia dell’alba benedicendo tutto e tutti. Sarebbe logico, poetico, icastico, indimenticabile… ma quest’anno, a quanto pare, a causa del RICHID-21, un virus generato dalla micidiale combinazione di rigidità, chiacchiere e idiozia, anche la possibilità di una benedizione rischia di essere negata.
Filippo Martinez (Esegeta)
(Abbiniamo a questo editoriale il film del brano intitolato “il Cavaliere Infinito” che racconta l’alba tragica del 1656. Le immagini sono tratte dal polittico – 19 dipinti in 4 sezioni alte m.3,50 – che fu pubblicato, sotto forma di fumetto, sul periodico “Eleonora”)