Quando si accorgono di invecchiare, i maschi vedono la propria decadenza nella moglie, allora prendono una ragazza e mettono su famiglia. Un’altra.
Saltano su un nuovo tempo, sfuggendo al proprio. Hanno questa fortuna, di figliare finché respirano. Non è colpa loro. Dio ha voluto così, e la cultura ha fatto il resto. La gioventù è contagiosa. Per una ragazza che crede in lui, un uomo può ancora credersi Ulisse o Indiana Jones, anche se finora è stato Fantozzi, e lo sarà sempre. Avevo un amico già nonno, distrutto dai reumatismi. Ma poi ha fatto un figlio con una ragazzina: dormendo con lei e sentendosi chiamare papà, gli è passato tutto. Ora gioca a calcetto con gli Junior. Lo vedo davanti all’asilo in jeans, palestrato e ritinto, col suo marmocchio nuovo di zecca, infatuato di quella fittizia immortalità. Come dargli torto? Lo faremmo anche noi, se potessimo.
Barbara Alberti
(Strega di Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da Il curioso caso di Benjamin Button (2008) diretto da David Fincher, basato su un breve racconto del 1922 di Francis Scott Fitzgerald. Con Brad Pitt e Tilda Swinton