LA MORTE DEL GENERALE


Editoriale del 25 ottobre 2017

È morto il generale Zahreddine. Chi è? È l’uomo, il vecchio canuto dalla gloriosa barba e il naso enorme da semita, che per tre anni ha difeso 120 mila civili nella sacca di Deir Ezzor, assediata dall’Isis. Difensore della civiltà, salvatore di migliaia di cristiani e musulmani accerchiati dall’esercito del Nulla. È morto sul lavoro, saltando su una mina, perché dopo aver terminato la sua missione e liberato la città non si è infrattato tra le retrovie come un eroe di Alberto Sordi: ha continuato a combattere. C’è gente che nel 2017 vive e muore così. Gli hanno dedicato una poesia, che più o meno dice “Nasciamo piangendo, e intorno tutti ridono. Tu muori ridendo. Falli piangere”.

Gianluigi Sassu (Asiatista di Aristan)

non si è infrattato tra le retrovie come un eroe di Alberto Sordi (da LA MORTE DEL GENERALE – Editoriale di Gianluigi Sassu)

da La grande guerra (1959) diretto da Mario Monicelli e interpretato da Alberto Sordi e Vittorio Gassman

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