Gli attentati si moltiplicano, terroristi e pazzi assassini spuntano da tutte le parti e quando meno te lo aspetti. Da qualsiasi angolo, davanti o didietro, dal basso o dall’alto. Finché non arriva qualcuno a “neutralizzarli”. Neutralizzarli, si dice così ormai. Vorrebbe dire renderli inoffensivi, in realtà significa ucciderli. Un tempo si neutralizzavano gli attacchi, ora, ad attacco avvenuto, si neutralizzano i colpevoli. Come? Lottando corpo a corpo? Facendogli sentire al telefono la voce della mamma in lacrime? No, semplicemente uccidendoli. Nessuno è più neutrale di un cadavere. Non è chiaro se l’uso del verbo “neutralizzare” al posto di “uccidere” sia una deriva del politicamente corretto (esistono ancora animi sensibili) o non dipenda dal fatto che ormai le stragi sono eventi ordinari e l’eliminazione dei loro autori pratiche di routine, come la lotta contro i ratti. Ci siamo assuefatti. Così, nel disinteresse generale, Cicciottello neutralizzerà gli americani e Criniera dorata neutralizzerà i coreani. Detto così fa meno impressione. O forse no.
Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)
le stragi sono eventi ordinari e l’eliminazione dei loro autori pratiche di routine, come la lotta contro i ratti (da LA NEUTRALIZZAZIONE, editoriale di Marco Schintu)