“Dal paradiso che Cantor ha creato per noi, nessuno potrà mai cacciarci”, scrive David Hilbert nel 1926.
Nato a San Pietroburgo nel 1845, Georg Cantor studiò in Germania e in Svizzera e oltrepassò i limiti che la matematica presentava fino a quel momento. Era convinto infatti che non esistesse un solo infinito, ma che ci fossero infiniti più grandi di altri, e per distinguerli definì i numeri transfiniti. Parlò anche dell’Infinito Assoluto, che identificò con Dio e che, disse, non poteva essere formalizzato matematicamente.
Oggi il nome di Cantor si trova in tutti i libri di Logica, ma anche in quelli di Oscurologia. Gli è stato infatti dedicato un cratere nella faccia nascosta della Luna e il motivo forse è che si lasciò risucchiare dalla propria follia, al punto che trascorse gli ultimi anni in un manicomio.
Mentre plasmava il paradiso, Cantor aveva mente e corpo all’inferno.
Raffaella Mulas
(Oscurologa di Aristan)
COGLI L’ATTIMO
Carmelo Bene recita L’infinito di Giacomo Leopardi