La sfortuna ha venti/decimi. Vede lontano che manco si capisce come faccia. Arriva persino nel futuro e infatti quando continui a riperterti: “Con la sfiga che ho sempre avuto, anche questa volta sicuramente mi andrà male”, la previsione si avvera. In verità sono proprio gli atteggiamenti mentali, a cui seguono comportamenti simili a produrre le condizioni per un sicuro insuccesso. In amore, nel lavoro e nel mondo aspettarsi il peggio è il modo migliore per farlo arrivare. La sciagura vede al buio e sotto un sole accecante, legge caratteri braille e capisce il linguaggio dei segni. Già da prima che il pensiero distruttivo arrivi, in una sorta di anticipazione del maleficio, il corpo si muove in modo impacciato e meno fluido, il viso si storce in smorfie improbabili e tutti si accorgono che qualcosa andrà storto. Non riceverai il bacio sperato, non concluderai l’affare anelato e non avrai mai la promozione che aspettavi da anni. D’altra parte perché dovresti? Non credi neppure tu di meritartelo, in effetti non sei pronto. Lo racconti in giro, ti lamenti di una vita sfigata ma, pensaci bene, non saresti pronto ad affrontare le enormi responsabilità del successo. La sfortuna, quindi, ci vede benissimo e ti sta facendo un favore. Se vuoi che guardi da un’altra parte, inizia a cambiare seriamente atteggiamento e non fare scherzi perché tanto se ne accorgerebbe subito, sta sempre dentro di te.
Luca Pani
(Psiconauta ad Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da Le conseguenze dell’amore (2004) scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Con Toni Servillo