È sempre lo stesso affare, al ritorno, sul lato finestrino. Pensi che il colore del cielo sopra le nuvole non sia per un giornalista. Nemmeno per uno scrittore, o un pittore. Forse una musica, ti chiedi. Poi lasci cadere la questione, sapendo che te la porterai nella tomba. Chiudi gli occhi. Li riapri, osservi le gambe della hostess e le confondi con cento altre in altri cento aerei. Ridi per il tipo che si scaccola, proditoriamente. Sopporti la frigna del pupo, che finalmente si addormenta. Lo spettacolo è ovunque. Fuori poi diventa notte, un grande tubo scuro e in una chiazza il mare, o forse una città, una montagna, un peschereccio, una moneta, mio nonno tanti anni fa, in campagna. Sembra incredibile il movimento del viaggio: alberghi, volti, parole, fife, guappi, sbirri e angeli. Ti chiedi se hai lavorato per bene, se sei stato onesto, coraggioso. Ti chiedi se i pezzi verranno apprezzati. Ti chiedi soprattutto perché. E quando casa appare, laggiù, manciate di luce nella notte come un campo seminato a grano, una terra semplice, quando torni a casa tutto è più semplice. Non è il denaro, né la gloria, né la passione civile. Nessuna di queste stronzate. Quelli colti, quegli zozzoni, lo chiamano “nostos”. Forse hanno ragione. Ma io la faccio semplice, sono uno di strada. Capisci la tua terra solo dopo aver sposato la polvere di quelle altrui. “Storie” è la parola. Storie, storie, storie. Poi lasci cadere la questione. Sapendo che te la porterai nella tomba.
Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)
COGLI L’ATTIMO
da Intrigo a Berlino (2006) diretto da Steven Soderbergh. Con George Clooney