L’AURIGA E LA BESTIA


Editoriale del 14 giugno 2015

La Bestia è un coacervo di visceri e sensazioni, sangue, muco e liquidi emozionali; l’Auriga possiede la brillante intelligenza del Destino ma non riesce a guidare l’animale dove vorrebbe, almeno non sempre. Eppure insieme andrebbero lontano, basterebbe rinviare la gratificazione tirannica che proviene dalle misere e immediate gioie per rispettare il sottile silenzio che separa i fatti tra di loro. Non è un silenzio qualunque quello tra le note musicali come non è inutile lo iato tra una parola e quella successiva. Tutti i confini sono convenzioni che possono essere trascesi solo se prima si è immaginato come farlo. Gli unici momenti in cui possiamo apprezzare il battito del cuore di un altro come se fosse il nostro sono quelli in cui aspettiamo che arrivi. Tutte le separazioni sono dunque solo un’illusione e la nostra vita si estende ben oltre i nostri limiti fisici. Ben oltre, senza nessun bisogno di essere mistici; basta solo fermarsi e ascoltare attentamente i suoni del Silenzio.

Luca Pani
(Psiconauta ad Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

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