L’ansia dei padri è un camaleonte a primavera. Assume tutte le sfumature di colore della stagione che cambia e della superfice su cui poggia e colpisce quando la notte è profonda e il respiro indifeso. I maschi che sono solo poveri pitecantropi non possiedono le capacità verbalizzanti delle loro compagne madri e quindi subiscono l’agguato di pensieri senza controllo. I bambini cadono, si feriscono, scivolano, battono la testa, piangono e si rialzano per diventare giovani ragazzi e adulti che si sposano ma restano per sempre neonati al nostro cuore, grande e malato dalla gioia e dall’angoscia di essere responsabili per loro. Li pensiamo in ogni momento. Questo è l’unico vero segno dell’amore: il pensiero fisso e costante su una persona, nient’altro. Anche se non ne parliamo, anche quando non lo diciamo e facciamo finta di niente guardando altrove, lavorando come degli idioti, abbiamo un solo sentimento: quello che si augura costantemente che i nostri figli stiano bene, ovunque si trovino.
Luca Pani
(Psiconauta ad Aristan)
COGLI L’ATTIMO
Cat Stevens -Father and Son