LE FAKE NEWS SONO MORTE. VIVA LE FAKE NEWS!


Editoriale del 23 febbraio 2020

Rivela un’inchiesta ripresa da La Repubblica, che le fake news in Italia passano attraverso una rete di siti – DirettaNews il principale – controllati da un’unica azienda, la Web365. In questa incubatrice si moltiplicano notizie sensazionalistiche che distorcono articoli pubblicati sui quotidiani nazionali esaltandone gli aspetti mistici, nazionalistici, sessisti e razzisti. Così, mentre il titolo rimanda a una fonte autorevole, il contenuto risponde al canovaccio classico della manipolazione. Gli italiani vittime dello Stato, del governo, degli immigrati e del potere delle multinazionali vengono chiamati al risveglio dal torpore in una centrifuga infernale di complottismo e paranoia sociale. Per fortuna il trucco è stato scoperto. Fine del malinteso. E invece no. Perché le fake news non sono le bufale di un tempo. E smentirle non fa che rafforzare la manìa di persecuzione di chi vuole credere nel mito dell’invasione, in quello delle scie chimiche, o delle malefatte della Boldrini. Le fake news si reggono su un dato che annienta i dati: la morte della scienza statistica. Sono trucchi anche i numeri, strumenti del potere le immagini. Nell’era della politica delle emozioni, io sento, fortemente sento e dunque sono. Non c’è spazio per l’autoevidenza, tanto meno per la gnoseologia. La piazza tutt’altro che gremita il giorno dell’insediamento di Trump non è una piazza vuota ma una violenza su chi la vuole piena. Mica è relativismo. E si metta in pace l’anima il vecchio Bauman con tutta quella liquidità. Sono morti persino i “fatti alternativi”, espediente giovanile di un presidente che non ne ha più bisogno. E il giornalismo, mera pratica compilativa. Morta l’accademia, roba da opinionisti borghesi. Purtroppo è morto anche Leibniz e noi non siamo monadi, senza porte né finestre. Noi abbiamo voragini spalancate sul vuoto dalle quali lanciamo bombe di pericolose minchiate condensate. Perché la “verità” è solida, cristallizzata e pesante.

Eva Garau (Precaria di Aristan)

le fake news in Italia passano attraverso una rete di siti – DirettaNews il principale – controllati da un’unica azienda, la Web365 (da LE FAKE NEWS SONO MORTE. VIVA LE FAKE NEWS! – Editoriele di Eva Garau)

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