Sono proprio rose quelle che cercano di venderci a ogni angolo di strada, in ogni ristorante? O sono fiori recisi che di rose hanno un pallido aspetto e nessun profumo? Sembra che gran parte delle rose che invadono i negozi di fiori di tutto il mondo arrivi dall’Ecuador. Resistono a viaggi lunghissimi, a superfamiglie di coleotteri, a tempeste di sabbia. Peccato che più che di rosa profumino di crisantemo, di pesticidi e di conservanti. Cosa importa, nessuno ci fa più caso, sono ormai queste le rose, si regalano in ogni occasione della vita, alimentano il trionfo del genere convenzionale. “Fragu de baullu! (Profumo di bara!)”, dice invece senza esitazioni la mia vecchia zia, alla quale ho appena consegnato un mazzo di rose bianche ecuadoriane per il suo novantacinquesimo compleanno. In effetti la sua stanza nella casa di riposo nel giro di qualche minuto profuma come una camera mortuaria, non un grande auspicio. “Falle sparire ti prego, portale in cimitero!”. Colpito! Non mi restano che messaggi e telegrammi: “Ti sono affettuosamente vicino”. E’ la mia frase preferita. Come le rose di oggi non ha profumo, ma va bene per compleanni, matrimoni, funerali.
Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)
Sono proprio rose quelle che cercano di venderci a ogni angolo di strada, in ogni ristorante? O sono fiori recisi che di rose
(da LE ROSE HANNO CAMBIATO PROFUMO di Marco Schintu)