LEOPARDI AMERICANO


Editoriale del 27 settembre 2013

“L’obeso è il segreto
di un gonfiarsi disumano
l’obeso è l’infinito
di un Leopardi americano”
Così Gaber e Luporini nell’album La mia generazione ha perso. L’obeso è il consumista, il conformista che divora il mondo che ha attorno, opinioni, idee, cose, dibattiti, sogni, tutto allo stesso modo, senza distinzione. Ingurgita ogni cosa per fuggire dal terrore di non essere nessuno, vuole inghiottire l’infinito, trasformandolo in oggetto di consumo. Quell’infinito di fronte al quale Leopardi si poneva eliminando le interferenze del mondo esterno per poterne ascoltare la voce; quell’infinito che è un mistero ed è sacro proprio perché genera lo stupore che caratterizza tutto ciò che non riusciamo a spiegarci; quell’infinito diventa l’orrore del mondo che ci schiaccia e ci trasforma in gabbiani “senza più neanche l’intenzione del volo”, perché siamo troppo pesanti e “il sogno ormai si è rattrappito”.

Silvano Tagliagambe
(Epistemeudomonologo di Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

da Qualcuno era comunista (Gaber – Luporini 1991)

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