L'ESORCISTA


Editoriale del 19 AGOSTO 2014

Salutare antidoto alle letture consigliate dai docenti (i soliti Svevo e Pirandello) e a quelle imposte dal mercato (le baggianate di Dan Brown), suggeriamo agli studenti del Quijote di gettare in mare il ridicolo “Inferno” e di incontrare davvero il Diavolo leggendosi sotto l’ombrellone “L’esorcista”. La ristampa del best-seller degli anni Settanta va salutata con il rispetto che si deve a un classico dell’horror, capace di farci confrontare con la potenza diabolica del male e di coinvolgerci, con cuore e cervello, in una narrazione trascinante che sa mandare a braccetto la buona confezione della letteratura di genere e la suggestione del senso del sacro. Le nefandezze di una ragazzina indemoniata, ispirate a un fatto di cronaca del 1949, orchestrano un romanzo perfetto, scritto in una prosa nitida ed efficace, che mantiene intatto, nonostante il passare del tempo, il meccanismo avvincente da thriller religioso. Oscurato all’epoca dal successo mondiale del film di William Friedkin del 1974, vincitore di due Premi Oscar, il libro merita una rilettura finalmente libera dall’impatto scandaloso delle immagini di quella fortunata pellicola. E’ dunque un bene che la nuova edizione Fazi abbia come viatico una eccellente prefazione di Edoardo Nesi, che coglie nel segno quando se la prende con quei poveri di spirito che snobbano il genere horror e si difendono con risatine forzate di fronte all’imbarazzo emotivo, “perché evidentemente preferiscono negare se stessi e la loro sensibilità pur di non accettare il nucleo innominabile che sta al centro della storia e che forse è davvero troppo terribile per essere riconosciuto e accettato, e cioè l’idea che il Maligno possa esistere, prima di tutto, e prendersi poi l’anima di un’innocente”. Sgombro dai riboboli dell’intellettualismo e dal fardello dell’obbligo della ricerca d’avanguardia, William Peter Blatty non è, come conferma Nesi, Pynchon o DeLillo, e per questo sa sciogliere un plot incandescente in una narrazione esemplare per ogni tipo di lettore, fino a operare quel “lavoro di scavo che a volte riesce a compiere la letteratura nella ricerca della comprensione della nostra interiorità, del nostro rapporto con la paura e con la colpa, con Dio e col Maligno”. Suspense d’autore per rendere estrema la lotta fra Bene e Male: il mistero e la fragilità della fede contro il vomito di Satana.

Fabio Canessa
preside del Quijote, Liceo Olistico di Aristan

COGLI L’ATTIMO

 

da L’esorciccio (1975) diretto e interpretato da Ciccio Ingrassia. Con Barbara Nascimbene, Mimmo Baldi, Salvatore Baccaro

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