LO SBIANCAMENTO DEI DENTI


Editoriale del 13 agosto 2015

Di questi tempi, possedere un sorriso smagliante è fondamentale. Sono troppe le persone che conosco che hanno smesso di ridere. All’inizio mi sforzavo per ognuno di loro di trovare ragioni profonde: la crisi economica, i giorni contati, la paura delle bombe d’acqua o dei tagliagole. E invece poi ho capito: in tanti si vergognano di mostrare denti macchiati, ingialliti, color cuoio o nocciola. Ridono mettendosi una mano davanti alla bocca o voltando le spalle. Hanno provato inutilmente centinaia di prodotti, dentifrici ultra whitening a doppia azione, chewing-gum, strip, gel. Si son fatti prendere per i fondelli da metodi casalinghi che promettevano risultati in due minuti, sciacquandosi la bocca con aceto, acqua ossigenata, soda o nei casi più disperati spazzolando i denti con acido muriatico, come avrebbero fatto con le piastrelle del bagno. Hanno sperimentato dentisti appena convertiti all’estetica in previsione della scomparsa della carie. Rassegnati, solo sulla rete appaiono felici e sorridenti in foto taroccate (esistono app che correggono il naso da pugile, l’alito pesante, gli occhi rossi, l’animo meschino e per l’appunto il sorriso spento). Nella vita reale invece non ridono mai, anche perché hanno paura dei tagliagole, delle bombe d’acqua, delle scie chimiche, della crisi economica, del male oscuro.

Tony Cinquetti
(Etica gastronomica)

COGLI L’ATTIMO

 

da La casa del sorriso (1991) diretto da Marco Ferreri, con Enzo Cannavale

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